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Cos’è il cinema fantasy se non una sovrapposizione di realismo e favola? E’ difficile fornire una definizione complessiva del genere, che si è sempre caratterizzato per mescolarne diversi sia in letteratura che nel cinema.

Il fantasy ha successo negli Stati Uniti perché amplifica e dà voce al grande sogno americano, l’uscita dalla depressione e la ripresa dopo la guerra. L’immaginario si popola così di angeli che si pongono come intermediari, di buoni sentimenti e di un paradiso che può attendere.

Le storie si avvalgono spesso della forma del musical; il fantastico ne viene trasfigurato attraverso lo strumento delle coreografie .

Un racconto fantastico come “Il mago di Oz” di Fleming (1939) viene ora riportato sugli schermi, presenta per scelta l’alternanza di due tonalità: il bianco e nero per indicare la realtà e il colore la dimensione del sogno.

Anche le fiabe disneyane si avvalgono di personaggi inquietanti e “doppi”, tutt’altro che rassicuranti per il pubblico infantile, tanto da essere censurate in alcuni paesi come Gran Bretagna e Svezia. E’ il caso di “Biancaneve e i sette nani” in cui il lieto fine si propone di addolcire l’amara medicina della vita.

Il fantasy classico si avvale anche di sfondi d’ambiente medioevale, legati al ciclo arturiano e rielaborati in chiave metaforica.

In particolare “Lancillotto del Lago” di Bresson (1974) è evocazione della morte, in un paesaggio che appare in totale disfacimento. I personaggi sono in attesa del proprio destino.

Un saggio dell’85 a cura di Astuti e Esposito traccia alcuni percorsi del fantasy, fornendo un quadro esauriente e l’analisi critica di alcuni film significativi per comprendere il genere.

Vengono segnalati film usciti in Italia tra il 1930 e il 1983, con alcune lacune volute.

Per il cinema italiano, viene citato “Miracolo a Milano” di De Sica mentre non sono presenti i film di Federico Fellini dove il fantastico viene usato come “medium” per trasmettere altri messaggi.

Il saggio sottolinea in particolare kcome la contaminazione dei generi abbia portato spesso alla radicalizzazione delle storie.

Il testo è completato da un apparato iconografico (selezione di immagini e manifesti). (M. A.)

Il cinema fantasy, di Claudio Asciuti - Riccardo Esposito, Fanucci, 1985

reperibile nel Fondo Sclavi della biblioteca comunale di Venegono Superiore

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