Sul lungolago è rimasta solo la bancarella calabrese. Il resto è una distesa di banchi
vuoti su cui campeggiano le luci che si riflettono nel lago e creano una danza festosa.
Il caciocavallo silano. I biscotti dell'abbazia assumono una forma di rosa, i liquori
racchiudono il profumo del finocchietto e l’odore del peperoncino.
Sapori aspri e genuini di Calabria.
Tutte le altre bancarelle del Mercatino di Natale sono vuote, fanno ala ai tifosi della
Reggina che entrano nello stadio.
La casa è tutta ingessata, pronta per i lavori del cappotto.
E’ su tutti i giornali, sono i lavori che faranno respirare l’Italia.
Noi non riusciamo a guardare all’esterno.
Verso il balcone, tutto chiuso. Verso la strada, sbarrato.
Mi manca l’aria… Fuori, il covid pronto a balzarci addosso.
Il nostro garage è inagibile, occupato dagli operai.
Hanno depositato i materiali, la mattina si fanno la toilette.
Tento di comunicare con gli operai.
Lui alza le sopracciglia, accenna a una nasale, poi nega con il capo. Parla solo albanese.
“Quando cambierete gli infissi?”
Varese è una località per tutte le stagioni, lo sa chi percorre la strada che dalla stazione conduce nel cuore della città. I portici severi costituiscono un percorso protetto , confermando quell’aspetto pragmatico che da tempo la contraddistingue.
Chi ha avuto modo di accostarsi alla sua storia, per studio o per passione, riesce a vedere oltre i portici di Corso Matteotti. Là dove si apre la razionale piazza Monte Grappa, si percorreva la più raccolta piazza Monte Grappa, con i sapori e gli afrori del locale mercato.
Un intero quartiere venne sventrato per tracciare un volto moderno e dinamico, tanto da vedere concorrere la Torre civica con il campanile del Bernascone.
Le piazze sono i luoghi dell’anima, deputati all’incontro, crocevia di passioni.