La curiosità è tanta. Il paesaggio dall’alto è maestoso: il porto, il campanile di San Nazaro, le montagne sullo sfondo.
Bellano mi appare come collocata su un ampio golfo, dai ritmi pigri e dal respiro lento.

Adocchio come prima cosa un ampio parcheggio, ma non servirà.
Il lido è chiuso, la passeggiata semideserta conduce al lungolago carico di suggestivi echi. Cerco tra le panchine quella di Andrea Vitali, fonte di ispirazione visiva e sonora.

Di sapore letterario anch’essa?
Una vetrina espone orgogliosa una successione omogenea e “locale” di libri. C’è anche la rilettura di “Canto di natale”.

Arrivo ai piedi del percorso dedicato alle vittime partigiane, che sale di fianco alla chiesa lungo la collina.
Mi fronteggia a mezza costa il cimitero.
Non trovo la panchina, chiedo al bar ma la signora si dice forestiera. Un coro di voci si leva unanime.
“E’ là, sul lungolago di fronte alla fontana”.
Vicino all’ambulatorio.Eccola, l’iscrizione della discordia. L’autore dice di non averla gradita. Pensava ad una consegna “brevi manu” e invece eccola esposta. Il cattivo gusto a volte inconsapevole.
Mi ricordo l’incontro recente.
“Mio marito è un suo grande lettore. Ma è scappato….”
E la mia sorpresa ed inconsapevolezza, lo stesso nome del figlio.
L’ultima immagine è quella del Crotto di Biosio con grande vista lago, lavarello ed agone.
Anche qui grande affetto per il medico scrittore, suoi pazienti e fonte di storie sempre nuove. (M.A.).