Una citazione da Gianni Rodari apre il libro “Vent’anni fuori orario” che ripercorre la storia del locale di Taneto, da circolo Arci a rock club di successo.
Fucina di idee e di passioni, come di sogni inseguiti e realizzati.
Un gruppo di ragazzi di allora dà corpo ad un’idea, attraverso il coinvolgimento di tanti.
Franco Bassi è l’ispiratore in alcune scelte che contrassegnano la storia del “Fuori Orario”.
Dalla ricerca della carrozza che ne è la fortunata scenografia, al fiuto per gli artisti che sono passati dal locale. Senza avere competenze musicali specifiche, ma con l’intuito di chi ci crede.
C’è un tempo della storia segnato da momenti difficili e da un dramma personale, di cui Franco Bassi parla all’interno del libro. Anzi è proprio il dramma ad aprire la riflessione sul passato e a fare da spartiacque.
Il richiamo alla storia è una costante, l’impegno civile vuol dire anzitutto esempio ereditato e trasmissibile.
Le microstorie riaffiorano in questo lembo d’Emilia abituato alla Resistenza, uso a scegliere in quale direzione andare (spirito incarnato dai fratelli Cervi e dall’orgoglio del “sop sartor”)
Il rifiuto dell’indifferenza, gran male dei nostri tempi.
Un inno alla Bellezza, all’Accoglienza, alla Memoria. Alla Costituzione.
Valori che potrebbero parlare in modo incisivo anche alla nuova generazione, apparentemente distratta e confusa nella sua perenne connessione.
Il libro ripercorre la storia di un grande progetto che ha concentrato le migliori energie.
Questo fermarsi a riflettere significa indagare anche vent’anni della nostra cultura, ponendo le basi per un riscatto più grande. (Marina Adotti)
Recensione di:
Bassi, Franco Vent'anni fuori orario. Prefazione di Vinicio Capossela, Correggio, Wingsbert house, 2014