La Cascina Caccia di Borgolavezzaro emerge dalla pianura del Novarese.
Conserva tracce di un astoria recente, quella delle mondine che a cavallo tra gli anni 50 e 60 popolavano queste cascine nel periodo della monda (40 giorni tra maggio e giugno).
La loro presenza nei luoghi è ancora segnata dai nomi vergati sulle parete del refettorio.
Un centinaio provenivano dal modenese e dalla zona di Rovigo.
Il dormitorio ha una sacralità nella sua semplice architettura.
Gli spogli resti sono le brande delle ragazze o qualche mensola per appoggiare i propri oggetti personali.
Un pezzo della nostra storia documentato dal film "Riso Amaro".
La Cascina, fondata dai Conti Caccia nel 500, presenta alcune tracce dell'origine settecentesca, nelle stalle e nella meridiana di recente ristrutturata.
Era presente anche una tavola di Sant'Antonio, che serviva alla protezione degli animali.
Si segnala l'applicazione della tecnica del tanboard, disegni e decorazioni attraverso l'utilizzo del riso. Bellissima la cupola di San Gaudenzio che segna il legame con il proprio territorio. Antonelli ha lasciato infatti la sua impronta nella Chiesa parrocchiale di Borgolavezzaro. (M.A.)