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Arriviamo a Marsiglia che è già sera.

 

La città ruoPortoVecchio2ta intorno al Porto vecchio, che si riveste di luci e si popola di turisti.


Alle spalle la città vecchia e di fronte la collina di Notre Dame de la Guard.
Sulle bancarelle esposti i saponi di Marsiglia, in diverse forge e colori.
Sul lungomare succhi alla frutta preparati al momento alleviano il caldo della giornata.


La città non è a buon mercato, ma ci si sposta agevolmente con i mezzi pubblici alla portata di turisti italiani e spagnoli.
Una coppia di slovacchi ammutolisce di fronte al prezzo di  12 euro per un litro di birra.
Canebiere, la via dei negozi chiusi a metà agosto. Più in là si apre una sorta di Souk, mercato molto frequentato e altrettanto sporco. Ci ricorda i lezzi  del Nord Africa; la Provenza in questo momento è lontana


Marsiglia porta d’Oriente.

La cattedrale suggerisce le forme dei minareti e la struttura delle moschee.

                             cattedrale
Un omaggio alla vocazione marinara e alla sua natura multiculturale.
Il Museo del Mediterraneo richiama il ruolo di Genova e Venezia con cui Marsiglia rivaleggiava.
Materiali multimediali affiancano i ritrovamenti archeologici, le mappe, gli astrolabi.


Marsiglia capitale della cultura. 


Nell’arco di due anni il forte Saint Jean è stato recuperato al degrado e collegato alla struttura moderna del museo.

All’interno alcuni percorsi sono didascalici e facilmente assimilabili anche dal pubblico infantile.

Un percorso tra le marionette, le età della vita, le colture e gli ambienti del Mediterraneo.

 Vallon des Auffes, un raccolto quartiere intorno a un piccolo porto. Dal bar della spiaggia si gode la vista sul castello di Dumas e sulle isole.

A pochi chilometri dal centro il verde dei quartieri residenziali e i colori della Corniche.
A la Joliette stanno risistemando i magazzini del Porto, i Docks.



Un autobus ci porta a Port Esquinade, quartiere operaio dove è stato girato il film “Marius e Janette”.  Ma anche fonte di ispirazione per i pittori cubisti, a partire da Braque.
Nel chiosco sulla promenade assaggiamo la panisse, dolce a base di ceci che richiamava i turisti già agli inizi del Novecento quando il porto era anche scelto come località di soggiorno per i marsigliesi.
Assimilabile a Genova Pegli. 

Marsiglia si riveste di bianco. La luce del Mediterraneo esalta i colori e abbraccia il golfo.
Spettacolare l’entrata nel porto con la navetta, abbordabile mezzo pubblico.
Ci accorgiamo che la banchina di partenza per le isole ha una tettoia che fa da specchio.

Grande schieramento di poliziotti, a tutela della sicurezza e dell’immagine della Francia.
Ma di fronte ai disonesti non c’è sistema di sicurezza che tenga. (M.A.) 

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