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MILIZIANO KAPAUn fotografo di successo, uscito da un rumoroso ristorante, viene attratto dal gran silenzio di un parco. Il cupo verde degli alberi, il lieve fruscio, la fugace presenza di un giardiniere lo portano all'interno. Fa scatti e scatti casuali; in una piccola radura vede una ragazza, incuriosito la riprende. Invano lei reclama il rullino. Nel suo laboratorio sviluppa e stampa le foto. Ingrandisce particolari anche minimi, lentamente prende forma la scena di un delitto. Il gran mistero non è tanto la realtà ma la verità. Il reale può essere colto, non sempre soddisfa. E la verità a volte resta più misteriosa e imprendibile. Una visione "totale" dell'immagine è angosciosa. Se si pensa al recente attentato a Parigi, all'uccisione del poliziotto, alla scena ripresa integralmente (uccisione, ferimento e fuga), si conosce la realtà.

Quando si avvicinava il Natale, capitava spesso di vedere il nonno tornare portando tra le braccia un piccolo agnello lasciato indietro dai pastori perché troppo debole per proseguire la transumanza con il resto del gregge. Subito, iniziavamo a darci da fare per allestire un giaciglio caldo che gli ricordasse il ventre materno, andavamo in cerca di un imballaggio di cartone e di qualche coperta che non si usava più e gli trovavamo un posto in un locale riscaldato. Allora la nonna preparava un po’ di latte e noi nipoti facevamo a gara per poterglielo dare con un biberon.

La notte tra il 25 e il 26 dicembre il termometro segnava due gradi sotto lo zero. Le vie della città, dopo le corse della vigilia all’acquisto degli ultimi regali, erano quasi del tutto deserte. Strette nelle loro case, le famiglie riordinavano la tavola teatro dell’interminabile pranzo di Natale.

 

Ci sono domande pleonastiche più seducenti di certe affermazioni nette: " Furono i romani imperialisti senza saperlo?" si chiedeva un importante personaggio anni addietro. Lo stesso vale per gli articoli quotidiani di Dell'Arti sulla" Gazzetta dello Sport", ove il titolo è sempre una domanda accattivante.

Lo spunto è dato dal ricordo di Bob Mallet di Bristol, uno dei tanti professori venuti in Europa ad insegnare l'inglese. E' molto romantica la sua storia. Da noi conobbe una ragazza e si sposarono. Poco tempo dopo lei morì, Bob cadde in una crisi profonda, s'ammalò e morì a sua volta. Fu in qualche modo al servizio di Sua Maestà, come tanti soldati mandati in India nell'800. Forse nacque così la storia di Buzzati "Il deserto dei tartari", un legame stretto con quei soldati romani spediti ai margini dell'impero, fra angosce, paure e poche speranze, come da certe epigrafi molto eloquenti.

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