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I bambini pensano grande, di e con Franco Lorenzoni

 

Venerdì 29 gennaio ore 20:30
Scuola Montessori di Percorsi per Crescere
Via Maggiora 10, Calcinate del Pesce, Varese

 

 

bambini pensano grandeAppunti di ascolto:

  • La scuola deve essere ricerca continua, senza nessuna dichiarazione di metodo.
  • In Italia alto disagio infantile (ferite interne)
  • Storia di Nausicaa ed Odisseo. Sguardo che non si fa spaventare, che va oltre l’apparenza. Il dovere dell’essere umano è di restituire ai bambni dei pezzettini della loro storia. Odisseo piange di commozione quando sente cantare la sua storia. Il bambino si commuove quando gli viene restituito il suo pensiero mostrandone la bellezza.
  • Dignità del bambino: egli deve essere trattato come un essere umano intero
  • Tutti siamo stati bambini. Quanto valore diamo al bambino?
  • Bisogna dare importanza a ciò che è vissuto nel presente per non avvilire l’esperienza.
  • L’infanzia è importante in sé, più siamo vicini alla pienezza dell’esperienza, più aiutiamo il bambino a crescere. Crescere per il bambino è solo una delle cose che deve fare. In realtà deve vivere il presente. Far sentire al bambino che qualcuno vuole bene al suo presente, per come è ora e non per come vorremmo che egli fosse.
  • Apprendimento e prima volta: c’è un’emozione collegata alla prima volta in cui impariamo una cosa; questa emozione si fissa lì e vi rimane per anni. Se la prima volta è vissuta con frustrazione, questa ritornerà tutte le volte che si richiamerà quell’argomento. Bisogna stare molto attenti che le prime volte siano gioiose e non creino ferite.
  • Pasolini: da invidiare ai bambini è la meraviglia della prima volta.
  • La qualità di ciò che proponiamo sta nella capacità di ascolto.
  • Fare ai bambini domande delle quali nemmeno noi conosciamo le risposte per motivare alla ricerca. Ad esempio: perché il primo bambino per la prima volta iniziò a disegnare all’interno della caverna?
  • Disegnare per il bambino è dare forma al mondo. I primitivi sono vicini all’origine, come il bambino. L’origine dà respiro.
  • Perché? Chiedersi perché. La conoscenza è un gioco.
  • Se vogliamo far parlare i bambini dobbiamo stare un po’ più zitti, fare meno cose e dare loro più tempo.
  • “La cosa più bella che mi ha regalato mia madre è il senso di vastità.” (Elias Canetti). Natura. Stare fuori tanto perché ci sono stimoli che dentro non ci sono. Outdoor. Occorre mutare gli spazi nella scuola.
  • Bisogna fare ai bambini domande che li facciano appassionare alla conoscenza. La cultura è viva con domande aperte e questioni non risolte.
  • Fino alla terza elementare non ha alcun senso utilizzare la tecnologia. Non c’è nessun motivo. Il bambino ha bisogno di fare praticamente, con le mani. La realtà non si spegne come in un videogioco o in un pc. L’altro non si spegne; imparare a mettersi d’accordo è un lavorio.
  • La scuola è il luogo dove l’esperienza deve essere il più ricca possibile e deve essere un po’ meglio della società. Si deve cercare di lavorare sulle differenze senza fare discriminazione. Inclusione.
  • Curare l’interiorità dei bambini. Sono in grado di fare pensieri profondi.
  • Poiché siamo in un mondo audiovisivo in cui le immagini sono sempre in movimento e sempre più veloci, è importante proporre immagini ferme, come quadri e fotografie, su cui soffermarsi a lungo. Aiutano la riflessione.
  • Il dolore: bisogna provare ad entrarci. Educare i bambini al mondo com’è, raccontando anche la sofferenza. Rispettare l’infanzia non è confinarla in un mondo non reale. Occorre dare nomi alle sensazioni e fare esperienza. La letteratura è fatta di questo: dà nomi a ciò che accade.
  • Spunti: Otello proposto ai sedicenni. Parla di loro.
  • Senza spessore culturale non c’è scuola.
  • La scuola deve essere giudiziosa, ma non giudicante. Il giudizio uccide il desiderio di conoscere. Non dare voti ai bambini e a i ragazzi.
  • Obiettivo: fornire al bambino gli strumenti per affrontare le difficoltà. Art.3 Costituzione Italiana: rimuovere gli ostacoli.
  • Non cancellare. L’errore è un grande alleato. Mi permette di capire dove ho sbagliato.
  • Importanza del gruppo! Nel gruppo ci si aiuta.
  • Importanza della restituzione, del rispecchiamento.
  • Comunità: si impara il rispetto e si crea curiosità l’uno dell’altro. Verifica interna. La riuscita di tutti è l’obiettivo del gruppo, come in una grande impresa.
  • “Il teatro intreccia quello che sei e quello che non sei” (Mattia, terza elem.)
  • Entrare nei conflitti, trovare soluzioni creative. L’adulto è di esempio con il suo comportamento.
  • Importanza della formazione degli insegnanti!!! Vi sono destinati pochissimi fondi, invece è fondamentale. Un insegnante migliora se si mette in gioco, se si scopre, se inciampa.
  • L’adulto deve essere esempio di autenticità. I bambini e gli adolescenti hanno fame di autenticità. Gli adulti non sono credibili. Come noi lavoriamo con noi stessi?? F.C.
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