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LoretoOggi si ricorda l’evento miracoloso della traslazione della casa di Nazareth a Loreto avvenuta alla fine del ’200 per opera di angeli secondo la tradizione ufficiale e su iniziativa dei templari secondo altri. La piccola costruzione, di cui da qualche secolo è visibile solo l’interno perché l’esterno è rivestito da una sontuosa scatola marmorea, ha ospitato Gesù nella sua infanzia a partire dall’annunciazione, come si può vedere al Sacro Monte di Varese. La devozione per la santa casa si è sviluppata da noi soprattutto alla fine del ’400 anche per impulso degli Sforza. La presenza in Italia della “reliquia” facilitò il compito dei pellegrini, perché non era più necessario recarsi in Palestina. Per questo motivo sono stati istituiti i Sacri Monti. Nel dipinto di Binago in S. Maria, che non differisce di molto dagli altri esempi in zona (anche se in esso si rileva la presenza del committente), la casa è trasformata in piccola chiesa con campanile (poiché questo elemento non è presente in tutte le raffigurazioni, potrebbe essere stato aggiunto per motivi simbolici), gli angeli la stanno posando al suolo e la Madonna con Bambino si trova sopra il tetto (o dietro la casa).

 

 

 


Il culto alla santa casa di Loreto ha un parallelo con i Sacri Monti: questi hanno lo scopo di trasferire i luoghi santi per rivivere direttamente (ricostruendola) l’esperienza dei pellegrini. Mentre i veri luoghi santi sono rimasti in Palestina, la santa casa è in Italia, quindi Loreto è il prototipo, costituisce la giustificazione per la loro diffusione e conferma la sacralità della vita domestica, elevando il ruolo delle donne casalinghe. L’elevazione della vita domestica e l’eccelso ruolo femminile nel piano di salvezza spiegano la presa del culto mariano sulle donne, che in Maria vedono legittimata la loro missione sociale “nascosta”. Alcune invocazioni delle Litanie Lauretane sono raffigurate nella cappelletta.

Fonte:

Calendario della Pro Loco di Binago, 2011