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Oggi il parcheggio all'Abbazia Florensis è pieno. Ci meravigliamo, un buon segnale per il turismo della zona.

Dopo la cerimonia, l'Abbazia si svuota.

Pressochè unici visitatori, possiamo ammirare stupiti e farci domande al Museo Demotico.

Le foto degli anni '20 ritraggono  le famiglie del paese e il loro status sociale: gli Oliverio, i Mancina, i Mancuso.

I cognomi della migrazione che riconosciamo nella nostra zona.

Anche oggi San Giovanni in Fiore si conferma terra di spopolamento.

Ma è un territorio che resiste.

Dopo l’elegante Pegli, si apre il quartiere di Genova Voltri nella zona di Ponente.

Qui sono racchiuse tutte le contraddizioni di questa città, il borgo dei pescatori con le sue reti e le sue vecchie barche in esposizione, il porto moderno, lo studio dell’archistar Renzo Piano.

Sono recenti i segni dell’immigrazione, l’aspetto multiculturale e la varietà delle lingue.

La grande spiaggia è libera ma non sorvegliata.

I palazzoni che si stagliano sulla collina non riescono ad oscurare l’anima del luogo.

Il segno dei tempi si legge negli angoli più nascosti.

La Cascina Caccia di Borgolavezzaro emerge dalla pianura del Novarese.

Conserva tracce di un astoria recente, quella delle mondine che a cavallo tra gli anni 50 e 60 popolavano queste cascine nel periodo della monda (40 giorni tra maggio e giugno).

La loro presenza nei luoghi è ancora segnata dai nomi vergati sulle parete del refettorio.

Un centinaio provenivano dal modenese e dalla zona di Rovigo.

Il dormitorio ha una sacralità nella sua semplice architettura.

Gli spogli resti sono le brande delle ragazze o qualche mensola per appoggiare i propri oggetti personali.

Un pezzo della nostra storia documentato dal film "Riso Amaro".

La galleria all'aperto di Cormons mostra le foto storiche che rappresentano il paese.

La visione si accompagna al suono della banda per la festa del ringraziamento.

Foto da un matrimonio degli anni '50 che si dispiega lungo una scalinata. Gruppi di militari attraversano il paese, nei ricordi di parenti ed amici.

La statua di Massimiliano d'Asburgo  accoglie il turista e connota la cultura.

Il Friuli, strettamente legato alla propria storia, tradizioni ed enogastronomia.

Il prosciutto si accompagna al friulano doc.

L'ultimo omaggio è al Milite Ignoto. La targa campeggia su una casa di Gradisca d'Isonzo.

Viaggio interiore od esteriore?

All’interno o all’esterno di noi?

La funzione del viaggio è  venire a contatto con una realtà più complessa.

Il viaggio è un percorso desiderato e agognato, coincide con il nostro desiderio costante di metterci in gioco.

L’idea di viaggiare dilata e struttura il nostro orizzonte

Vedere luoghi diversi ci fa pensare a come progettare  in modo diverso ciò che ci circonda.

Entrare in contatto con altre persone significa mettere alla prova la nostra capacità comunicativa sia verbale che non verbale.

Il nostro bagaglio culturale si arricchisce, a volte pensiamo ai viaggi che hanno costituito una svolta per la nostra vita, che ci hanno segnato o ci hanno cambiato.

Per esempio un viaggio in Israele ci fa riflettere sulla complessità di questa terra, da secoli martoriata.

Un luogo di incontro di fedi, religioni, culture. Per gli ebrei un’occasione per tornare a vivere dopo la guerra in un territorio sicuro dove ripartire. Per i palestinesi invece tutta la difficoltà della convivenza, che si traduce in discriminazione.

Emerge prepotente la necessità di conoscere l’altro e di prospettare dei ponti, non dei muri.

La guida Lonely Planet indica Friburgo come la nuova meta sostenibile 2022.

E' un percorso tra vigneti e terme, veramente suggestivo e lontano dai clamori dell'Alsazia.

Colline, piste ciclabili e vigneti.  Il Baden ha già imposto la regola del 2G, prima del peggioramento dei dati in Germania.

Questa zona è l'ideale per trascorrere un giorno alle terme.

Friburgo ha appena rinnovato le sue, creando una vasca attrezzata per i disabili. Un bel parco accoglie chi ama le saune.

Le terme di Bad Krozingen sono terme storiche dove si può vivere l'esperienza del calidarium romano; nella loro varietà appaiono adatte alla cliententela francesce.

Una pagoda giapponese, materassi ad acqua, percorso con le campane tibetane nelle saune.

Visita al castello di Uviglie (AL) – una settimana prima della chiusura causa COVID19

Il castello di Uviglie si staglia in una zona di grande interesse sul piano culturale ed
enogastronomico, collocata di recente tra i beni patrimonio dell’Unesco.
Il castello ha un severo aspetto ottocentesco, per chi arriva da Rosignano la sua
fronte nasconde il forte quattrocentesco e lo splendido giardino all’inglese da cui,
nelle giornate terse, lo sguardo arriva fino al Monviso.
La famiglia Pico Gonzaga richiama i fasti mantovani e l’intreccio tra famiglie dovuto
ai matrimoni di convenienza.
Il castello è stato anche per diversi anni sede del Seminario, fino ad essere acquisito
dagli attuali proprietari.

VAL DINTELVI

 

Un viaggio in Sicilia è sempre un viaggio istruttivo, di vita.

Bagheria ne presenta le infinite contraddizioni.

Bagheria è città di ville storiche di grande fascino decadente, residenza di campagna dei nobili palermitani.

E’ anche la città di Guttuso dove è possibile visitare una bella collezione e rendere omaggio alla tomba dell’artista.

Il corso principale è pedonale, ben sistemato grazie ai fondi europei.

Nelle antiche osterie tutta la ricchezza della cucina locale. Zibibbo con l’uovo, la caponata, pasta con le sarde e per finire il cannolicchio.

Da Za’Maria è esposta la foto del gestore insieme al grande regista Tornatore.

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Cartagena è una città della Murcia, dal tratto in parte romano e con interessanti reminiscenze puniche.

La continuità della sua storia si deve alla sua posizione strategica, porto inattaccabile e facilmente difendibile. Il teatro romano si spalanca allo spettatore dopo un percorso sotterraneo che tocca le mura medioevali, stupendo i turisti in gran parte inglesi e francesi. Cartagena, cioè la nuova Cartagine.

foto Cartagena

Sul cardo romano si apre la casa della Fortuna, con quel nome particolarmente beneaugurante sulla trave d’ingresso.

Così come reperti romani sono stati ritrovati nella vicina città di Aguilas, che ha allestito un piccolo museo a documentare l’attività di un altro porto importante. I romani ne sfruttavano le cave.

La Denominazione  “Terre di Canossa” offre sicuramente suggestioni e ricordi a chi percorre il tratto tra Parma e Reggio Emilia.

Un percorso tra le colline, presidiate da una rete di castelli che rappresentano le vestigia di un tempo che fu.

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Il castello di Rossena, che campeggia in mezzo al borgo omonimo, offre a visitatori e studenti la possibilità di godere anche con un breve soggiorno delle atmosfere del passato.

In linea d’aria Rossena si congiunge idealmente con le rovine del castello di Matilde di Canossa.

Ad ulteriore rischio di erosione, a causa della fragilità della pietra arenaria su cui sorge.

L’ immagine della contessa sembra ancora aleggiare sul castello, come nella sua tomba tristemente vuota presso il monastero del Polirone.

 

 


Castellaro Lagusello è il frutto di una riscoperta.

Mi aveva accolto in passato attraverso la nebbia, ci ritorno oggi tra le fioriture del 1 maggio.

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Paese aperto, mostra ai turisti il suo lato più bello. Una commistione di eccellenze, in particolare la perfetta fusione con le colline moreniche del Garda e i magnifici vigneti. 

Il giro in carrozza proposto dalla Pro Loco permette di ammirare dalla Riserva naturale il nucleo del paese e il castello che lo denomina. Un suggestivo anello che si può percorrere anche a piedi. Sentieri poco tracciati, peccato non poter raggiungere anche il lago!  

 

Il borgo medioevale si snoda attraverso la via centrale, che attraversa la torre e giunge fino al castello.

Oggi rivestito a festa grazie alla manifestazione “Viaggio in fiore”. Mi attardo ad ascoltare un curioso incontro sui fiori spontanei e la cucina.

 Finalmente la suggestiva vista sul lago che presenta la particolare forma di un cuore.

 

 

 

Il castello di Ostiano fa da sfondo alla via principale del paese, in una direttrice che parte da Porta Spinata e attraversa questa località per intero.  Il Castello fu voluto dai Gonzaga che estesero il loro dominio in questa zona del cremonese, assicurando prosperità e pace al paese.

La struttura ospita il teatro ottocentesco perfettamente restaurato.

All’interno del cortile un edificio, ora in rovina, ospitava la Sinagoga, di cui si riconoscono gli stucchi settecenteschi.

Alla metà del 900 fu trasformata in pastificio e ora è difficile recuperare il progressivo degrado.

La presenza di una fiorente comunità ebraica è documentata dal cimitero, raggiungibile fuori dal paese alle spalle del cimitero cattolico. Una porticina lungo via Montagnetta 22.

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Il primo cantiere del FAI sarà il complesso di Santa Croce a Bosco Marengo.

E’ l’apoteosi di un ideale vagheggiato e solo parzialmente realizzato.

Pio V, futuro papa e paladino della cristianità, costruisce un convento destinato alla formazione dei domenicani, tanto da coinvolgere Vasari nella realizzazione della macchina dell’altare.

Il nome di Vasari ricorre anche nell’interessante percorso del museo, impreziosito dalle innumerevoli reliquie del papa, che rivestì un ruolo importante nella battaglia di Lepanto.

L’esposizione dei volontari è prodiga di particolari.

Lungo la statale del passo del Turchino si sfiora il paese di Campo Ligure.

Già dalla strada il ponte medioevale permette una visione d’insieme del borgo, su cui campeggia il Torrione del Castello Spinola.

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Attraversato il ponte, le prime informazioni dell’ufficio del Turismo vengono arricchite dalle chiacchierate con esperti e volontari dei beni culturali presenti.

Sicuramente la creazione è il filo conduttore.

L’abilissimo intreccio della filigrana esalta un artigianato locale di grande interesse.

Il percorso storico si può seguire all’interno del Museo della filigrana, frutto della passione di un collezionista, Pietro Carlo Bosio.

Ci sono pezzi di valore dei diversi continenti, acquisiti spesso nei mercatini di antiquariato, smontati, ripuliti e resi fruibili al pubblico.

Un video ripercorre  le varie fasi del processo di lavorazione.

Tecnica come biglietto da visita del Museo, nella presentazione del tabulato degli orari?

In un calda giornata di luglio giungiamo scegliendo la via della Val Mara alle bocche di Orimento.

Il ristoro locale espone interessanti foto d’epoca. Il personale si dimostra  sempre accogliente nei confronti dei numerosi visitatori che  anche il sabato cercano refrigerio dalla calura estiva.

Siamo già a 1300 m eppure a solo un’ora da Mendrisio.

Orimento

Di fronte al locale troviamo una nevera cioè una ghiacciaia che serviva in un passato non troppo lontano alla conservazione dei cibi. Gli habitué si ricordano che negli anni ‘70 vi era presente anche una malga.

 

Bardi o Barni? Sarà il forte o la fortezza?

La comune origine longobarda induce fatalmente all’errore.

Siamo nella  Valle del Ceno, una zona molto verde del Parmense. Superata la siccità della pianura, ci godiamo una piacevole brezza.

La fortezza appare in tutta la sua possenza, custode arcigna della valle.


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Nuvolato è una piccola frazione di Quistello, nel Mantovano così ricco di storia e di cultura.

Molta Lombardia, ma anche Emilia, nella cordialità dei suoi abitanti. A poche centinaia di metri dal "grande fiume"... 

Agli inizi del ‘900 a Santa Lucia, in una zona esclusivamente agricola, si insedia una piccola comunità valdese, intorno alla figura di Benedetto Giudici. Si lega a lui la giovane Dircea Veneri. 

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Per i tempi moderni, così assillanti e veloci, la figura di Elisabetta Mosconi può sembrare forse distante e un poco anacronistica.

Eppure Elisabetta fu figura di spicco dei salotti veronesi, che animava con la sua presenza attenta anche se schiva.

Poeti e letterati ne cercavano il plauso, la protezione e la committenza.

D’estate l’attività intellettuale si spostava  nella villa di Novare, ai piedi di una collina coltivata a vigneti.

La villa ha un corpo esterno di fabbrica, scenografico quanto le finte architetture del salone delle feste.

Et in Arcadia ego, un colpo d’occhio che sorprende, oltrepassato lo stradone di recente antropizzato.

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Ah! Casale ah Casale

" la chioma selvaggia di un'alga vagabonda."

Aveva scritto lo zio Beppe su un suo libro con calligrafia gallinacea. Il suo primo impiego fu alla REGIA PROCURA di Casale Monferrato.

Quante fole, quanti miti piccoli ovviamente.

Casale con il palazzotto nobiliare di Anna d'Alan¢on; Casale di Debora, la ragazza che non sapeva il latino e conobbe presto che voleva dire essere ebrea.

Casale e la "canottieri"; Casale e il suo affettato dialetto, parole strascicate "jamboon, bomboon; Casale dalle castagne d'India (gli ippocastani di Debora).

Casale di Vialarda Pontestura luoghi paterni.

Quelli di collina capovolgendo la carta geografica chiamavano "tripolini" quelli della piana, quelli delle risaie.

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Varallo Sesia ha conosciuto negli ultimi anni un grande sviluppo, sul piano del rilancio turistico e culturale. L’iniziativa estiva dell’Alpaa è il segnale più evidente.

Ma il centro del rilancio è lo splendido Sacro Monte. Il restauro è nato sotto l’impulso del critico Vittorio Sgarbi.

Costruito agli inizi del cinquecento, ripropone il percorso religioso di Gerusalemme.

I luoghi oggetto di venerazione vengono allora ricostruiti fedelmente, ad uso dei pellegrini che non possono più raggiungere la Città Santa. 

Sorprendente l’ingresso riprodotto alla grotta di Betlemme. Al di sotto, si snoda il corteo dei Magi tra le statue di terracotta e gli affreschi del Ferrari.

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Dopo l’elegante Pegli si apre il quartiere popolare di Genova Voltri, a cui fanno da sfondo le moderne infrastrutture del porto.

Sul lungomare il circolo pescatori ricorda la vocazione di questo luogo.

Una coppia di giovani sposi ha scelto oggi un approdo simbolico proprio dal mare offrendosi all’abbraccio di amici e parenti.

I passanti incuriositi osservano dal lungomare, luogo di ritrovo per i locali e i molti che si spingono da Genova per il bagno della domenica.

La spiaggia è infatti interamente libera, il mare è un richiamo troppo forte per i bambini tra le urla motivate dei genitori.

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Catania ha un’anima barocca che si respira nelle fontane delle piazze, nella facciata delle chiese, nella coreografia di insieme.

La città deve il suo cuore alla ricostruzione dopo il terremoto del 1693 e il crollo della Cattedrale di Sant’Agata dove la popolazione si era raccolta in preghiera.

Analogie di catastrofi , che attraversano la penisola da Nord a Sud. Come trasversali sono gli esempi di buone pratiche.

Il Monastero dei Benedettini offre oggi al turista un modello di gestione e valorizzazione.

I fondi europei sono stati pienamente utilizzati, per realizzare una cittadella universitaria immersa nella storia.

La biblioteca sorge infatti sui resti romani che gli studenti possono esaminare attraverso un sapiente percorso architettonico e di installazione.

TEL AVIV NOTTE

Attenzione a Tel Aviv.

La liberal town è un città che ti spinge sempre più in là, alla scoperta dei suoi diversi volti.

Il diurno e il notturno, quando i giovani si riversano sulle spiagge e si fermano a chiacchierare e a ballare.

L’aspetto religioso, per cui la città gradualmente si ferma durante lo shabbat.

La sensibilità rispetto al territorio, i grandi boulevard pedonali e ciclabili. Il quartiere della Bauhaus.

Inizio dal vivace mercato del Carmel nel centro cittadino per poi andare sempre più a sud, nel quartiere di Giaffa.

Il porto dove sbarcarono i crociati.

Nel mercato rionale una turista improvvisa la danza del ventre. Due ragazze velate non si fanno fotografare, ma sono disponibili a ritrarti.

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