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sfida infernale

 

 "Sfida infernale" e "My darling Clementine" sono il titolo di uno stesso film di John Ford che inconsapevolmente racchiudono due film, uno scontro fra due gruppi di cowboy e una delicata storia d'amore. Trascurando la parte western si nota il desiderio di crescita di una comunità del West, il sorgere delle nuove case, della chiesa, i portici, la famigliarità. Nei film western è facile creare l'atmosfera; qui c'è qualcosa di più, l'ironico pessimismo; dice Henry Fonda al barista:"Non ti sei mai innamorato?" " Io sono sempre stato qui (al bar)." Quando incontra la sorella di un amico, che diventerà la maestra del villaggio, Fonda la saluta dicendo "E' un bel nome Clementine.", con la naturale grazia di un cowboy poco avvezzo alle galanterie. Credo che mai il western abbia raggiunto vette così nobili di affermazione civile, una voglia di iniziare lo sviluppo proprio dell'elemento primigenio, il sentimento d'amore.

 

C'è molto silenzio in quel fugace approccio; è la più bella, scarna storia d'amore del western. Poche parole, rumori di zoccoli e battiti di stivaloni sull'impiantito dell'erigenda chiesa, whisky versato nei bicchieri. Forse Ford, d'origine irlandese, ha voluto ricreare un momento della patria lontana. C'è attesa di qualcosa, di qualcuno. E' lecito chiedersi della sua predilezione per il western. Era l'dea di cameratismo, di ampi spazi, di cieli infiniti, di grandi bevute ad avvicinarlo alla piccola grande Irlanda. (Paolo D.)

Chiedete nel Fondo Sclavi della biblioteca di Venegono Superiore il testo:

Place, J.   I film di John Ford, Gremese, 1983