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Dopo l’elegante Pegli, si apre il quartiere di Genova Voltri nella zona di Ponente.

Qui sono racchiuse tutte le contraddizioni di questa città, il borgo dei pescatori con le sue reti e le sue vecchie barche in esposizione, il porto moderno, lo studio dell’archistar Renzo Piano.

Sono recenti i segni dell’immigrazione, l’aspetto multiculturale e la varietà delle lingue.

La grande spiaggia è libera ma non sorvegliata.

I palazzoni che si stagliano sulla collina non riescono ad oscurare l’anima del luogo.

Il segno dei tempi si legge negli angoli più nascosti.

 

I carrugi misteriosi che consentono di passeggiare l’estate, la porta medievale che s’affaccia sul piazzale degli autobus e sul nucleo suggestivo di Via Cerusa, le ville e i giardini del 700 che si arrampicano sulla collina, le cartiere dove si apre la passeggiata.

La Casper Band propone ritmi d’altri tempi nel teatro di Ponente.

Le scenografie di Luzzati campeggiano a Villa Duchessa, dove gli anziani voltresi hanno frequentato le scuole elementari.

Il palazzo di Goffredo Mameli, a cui è dedicata la Piscina Comunale, rimane in attesa di un acquirente.

Le partite della Sampdoria animano di giovani i bar del centro.

Tutto profuma di farinata, di focaccia  e di pesto .

(Marina Adotti)